Vi invitiamo alla lettura dell’articolo di Antonio Vendramini pubblicato dalla rivista di settore LAMIERA nel numero di Ottobre. Per scaricare il pdf dell’articolo clicca qui.
Alla scoperta delle piegatrici “OLANDESI” – di Antonio Vendramini
LAMIERA HA VISITATO LA SEDE DI SAFANDARLEY IN OLANDA
ENTRANDO NEL CUORE DELL PRODUZIONE DELLE LORO PIEGATRICI ELETTRICHE E DELLE CESOIATRICI.
Abbiamo accolto con piacere l’invito che abbiamo ricevuto da SafanDarley BV per visitare la loro fabbrica principale a Lochem, in Olanda. Sapevamo che i prodotti di questa azienda erano di primaria importanza, tanto che alcune aziende italiane avevano cercato negli anni scorsi di inglobarle nelle loro forniture.
Avevamo seguito per anni questa azienda fino a quando essa era stata acquisita dal gruppo olandese Nivora Holding BV (nella Fig.1 si ha l’organigramma della struttura di questo gruppo, fondato nel 1998 per dare supporto strutturale e finanziario alle industrie olandesi) che si era specializzato nel rinforzare nel mondo l’immagine delle aziende olandesi operanti nel settore della lamiera. Ci troviamo nello stabilimento produttivo di Lochem, accompagnati da Mr. Mauricio Gutierrez Matta, Export Area Manager dell’azienda per il Sud-Est Europa e per le Americhe. La fabbrica ha la struttura tipica del Nord Europa: a un solo piano, con uffici allargati, senza pareti. Mr. Gutierrez ci accompagna in una saletta per illustrarci lo sviluppo della società SafanDarley: «Dopo l’unione delle attività anche commerciali con Darley, avvenuta nel 2012, abbiamo unificato in questa fabbrica la produzione delle macchine piegatrici elettriche (sviluppate originariamente da Safan dal 2004), lasciando nella sede olandese di Darley a Ejisden quella delle piegatrici idrauliche e delle unità cesoiatrici. Complessivamente SafanDarley ha attualmente oltre 170 addetti (10% dei quali operanti in R&D); è da notare che la nostra azienda opera prevalentemente con l’estero (abbiamo infatti un export di oltre il 90%) attraverso distributori in 45 paesi».
Chiediamo al nostro interlocutore quali siano le caratteristiche vincenti delle piegatrici prodotte da SafanDarley; questa è stata la risposta: «La nostra azienda risulta essere vincente su quattro importanti caratteristiche: Qualità, Affidabilità, Innovazione e Sostenibilità e su questi quattro importanti cardini abbiamo costruito il nostro successo commerciale. La caratteristica vincente che ha assicurato il successo delle nostre piegatrici elettriche che hanno una forza di piega da 20 a 300 ton (in quest’ultimo caso con doppio sistema di pulegge) e larghezze di piega comprese tra 850 e 4100 mm è data dall’aver sviluppato e integrato il sistema di movimentazione dello slittone di piega mediante un gruppo
di pulegge con azionamento e controllo servo-elettrico brevettato già da Safan nel lontano 1995; questo comporta una velocità di piega leggermente inferiore rispetto a quanto ottenibile con le tecniche meccaniche convenzionali, ma assicura tempi ciclo minori (anche del 35% rispetto agli azionamenti idraulici) e quindi una maggiore produttività complessiva. Un’altra caratteristica vincente delle nostre presse elettriche è data dal loro minore consumo energetico rispetto alle analoghe macchine idrauliche (fino al 50%), poiché l’energia viene consumata solamente quando lo slittone viene posto in movimento. Occorre inoltre osservare che, tanto più costoso è il materiale che deve essere piegato, tanto più è conveniente utilizzare piegatrici elettriche». Abbiamo avuto modo di sperimentare tutto questo nella seconda parte della visita, quando abbiamo fatto una lunga sosta nello Show Room dove abbiamo potuto vedere direttamente in azione gli ultimi modelli di presse elettriche prodotte dall’azienda olandese. Nella fabbrica abbiamo visto in costruzione anche alcune cesoiatrici costruite utilizzando azionamenti ibridi idraulici ed elettrici (modelli M, con una grande varietà di opzioni disponibili, e modello B, disponibile in una sola configurazione base) con lunghezze di taglio fino a 6500 mm e progettate per operare per spessori fino a 25 mm.
Vengono anche prodotte cesoiatrici completamente idrauliche (modello GS). La produzione di queste macchine nello stabilimento SafanDarley che abbiamo visitato è molto limitata (circa 20% della produzione SafanDarley).
LE PIEGATRICI ELETTRICHE
La maggior parte della giornata di visita nello stabilimento SafanDarley di Lochem l’abbiamo passata esaminando la costruzione e le prestazioni delle piegatrici elettriche qui realizzate. Cerchiamo di riassumere ciò che abbiamo visto e capito nell’intensa giornata.
Chiediamo innanzitutto a Mr. Gutierrez una breve sintesi che descriva questo prodotto.
«Questo prodotto è il risultato di un grande lavoro dei nostri tecnici della R&D: la prima presso-piegatrice servo idraulica CNCX del 1980, la prima piegatrice servo-elettrica nel 1995 e la prima unità di questo tipo completamente elettrica nel 2004. Possiamo dire che questo nostro rivoluzionario concetto costruttivo ha dato il via a una totale E-volution nel settore della lavorazione della lamiera. Il successo di questo può essere facilmente riscontrato dal numero di aziende operanti nel settore che hanno pensato di proporre i nostri prodotti nei loro mercati. Sarebbe un elenco troppo lungo da riproporre qui in questo articolo.
SafanDarley propone oggi ai propri clienti sparsi nel mondo una gamma unica e inimitabile di presse piegatrici totalmente elettriche, comprese tra l’unità E-Brake 20T Ergonomic da 20 ton, alla E-Brake 300T Dual Drive da 300 ton, con l’esclusivo azionamento a doppia puleggia. Questa soluzione, che è stata poi seguita da altri costruttori alla scadenza del nostro brevetto, consente di avere: una apertura posteriore uguale a quella frontale (dando un grande aiuto agli utilizzatori); nessuna necessità di una tavola di bombatura per compensazione delle diverse pressioni esercitate idraulicamente lungo la lunghezza di apertura frontale».
Durante l’illustrazione pratica nella Show Room della operatività di queste piegatrici elettriche (vi sono contenuti sette esemplari di 7 modelli diversi), Mr. Tommy van der Made ci dà maggiori dettagli su queste caratteristiche.
«L’assenza nelle nostre macchine della tavola di bombatura causata dalla distribuzione costante della forza di pressione lungo tutta l’apertura frontale generata dalla movimentazione dello slittone tramite pulegge, consente di ottenere angoli di piega accurati e costanti su tutta l’area lavorabile della macchina. Le cinghie flessibili, che hanno uno spessore di 3 mm e una larghezza di 50 mm, sono rinforzate con cavi di acciaio e rivestite di poliuretano ad alta resistenza. Questa avanzata tecnologia è stata abbondantemente testata nell’industria degli ascensori ed è talmente affidabile che SafanDarley può offrire 5 anni di garanzia sul gruppo di trasmissione meccanica, quando sia associato con un contratto di manutenzione annuale. L’uso di queste pulegge per la movimentazione dello slittone contribuisce anche a un equilibrato assorbimento delle forze, tanto che la struttura meccanica delle nostre piegatrici non è saldata, ma semplicemente fissata con bulloni. La forma ad 0 molto allungata che si forma così fa in modo che l’intera struttura si comporti come un corpo unico e che la deformazione conseguente alla pressione di piega venga mantenuta a un livello minimo. La nostra struttura quindi si presenta più stabile, più resistente ed è soggetta a minori deformazioni rispetto all’usuale struttura a C (in questo caso molto allargata) delle macchine convenzionali (vedasi la Fig. 4). Devo dire, infine, che, anche grazie al tipo di struttura che SafanDarley ha scelto, le nostre macchine sono di tipo modulare per cui ogni unità può essere prodotta più efficientemente e consegnata più velocemente». Pur mantenendoci sempre su questo stesso argomento riteniamo che possa essere utile offrire ai lettori uno spunto più pratico presentando una osservazione che abbiamo fatto visitando la parte produttiva di queste macchine in cui, seguendo una metodologia di «Lean Production» o «Produzione Snella», le macchine (che si muovono su carrelli automatici, in successione casuale indipendentemente dal loro modello) vengono realizzate passando attraverso 11 stazioni.
Sui due blocchi laterali delle strutture a 0 precedentemente descritte, abbiamo osservato la presenza di una serie di grandi molle utilizzate per mantenere parallela la discesa dello slittone e per fare in modo che questo, nel caso di mancanza di elettricità o per emergenza, venga fatto salire invece che discendere in maniera più o meno pericolosa come viene fatto nelle piegatrici idrauliche. Mantenendoci sempre nell’area produttiva, per inciso occorre dire che una gran parte dei componenti delle macchine vengono costruiti da società esterne. «Gli elementi più importanti per il raggiungimento delle specifiche costruttive delle nostre unità vengono poi rifiniti internamente dal nostro centro operativo con macchine utensili» ci dice Mr. Gutierrez. All’interno della fabbrica poi questi componenti, prima del loro montaggio, vengono lavati e verniciati di nero, con vernice protettiva. Mr. Gutierrez riprende poi la descrizione dei vantaggi offerti dalle piegatrici elettriche prodotte da SafanDarley: «Un’altra caratteristica interessante dall’importante punto di vista produttivo deriva dal fatto che gli utensili di vincolo e di piega possono essere realizzati autonomamente dai clienti: sono prodotti che non vengono prodotti da SafanDarley, ma di cui vengono date le caratteristiche in modo che ciascuno possa poi procedere come meglio crede».
Un altro elemento vincente di questi prodotti ci sembra derivare dall’uso di una unità di controllo particolare che, nella sua ultima versione, è a due schermi posti uno sopra all’altro in maniera molto ergonomica: generalmente lo schermo inferiore riguarda la gestione del processo in lavorazione, in quello superiore l’operatore può visionare i risultati di programmi analoghi fatti in precedenza su materiali dello stesso tipo. Mr. Gutierrez afferma: «Il nostro E-Control (sviluppato direttamente da SafanDarley) è di tipo aperto il che consente di abilitare le proprie funzioni operative in base alle capacità dell’operatore in modo che la macchina non possa mai essere soggetta a operazioni non controllate. In molti paesi (come gli USA) le nostre piegatrici vengono acquistate prevalentemente per i vantaggi offerti dal nostro controllo più che per il fatto che esse sono completamente elettriche e quindi garantiscano maggiore precisione, con un minore consumo di energia. Il controllo SafanDarley è completamente gestibile tramite touch screen, gli unici pulsanti visibili sullo schermo da 17” sono quelli necessari durante il funzionamento. Il software è installato in un PC in ambiente Windows ed è stato sviluppato basandosi sul linguaggio Microsoft.Net. La macchina può essere programmata velocemente e con precisione grazie a un database ad autoapprendimento che registra e richiama dati sui materiali, sugli utensili e su precedenti dati di piega già corretti. L’E-Control può essere interfacciato con la maggior parte dei sistemi di programmazione off-line».
In base alla nostra esperienza di applicazioni industriali chiediamo al nostro interlocutore come sia stato risolto il problema della sicurezza per l’operatore e quello molte volte intrinseco della misura dell’effettivo spessore della lamiera che deve essere lavorata; problemi molto pratici per chi deve effettuare piegature per conto terzi su lotti di pezzi che sempre più sono di piccole dimensioni.
Mr. Gutierrez così ci risponde: «I nostri concorrenti utilizzano una sicurezza laser passiva, basata sulla altezza degli utensili di piega; la nostra proposta è completamente diversa, basata su elementi strutturali della macchina e quindi non soggetti a controlli o variazioni esterne. I nostri sistemi innanzitutto hanno un controllo attivo degli spessori delle lamiere che vengono piegate (si veda dopo), successivamente è la macchina che interviene; fino a quando lo slittone di presso-piega si trova a una distanza superiore a 1 mm rispetto alla lamiera, tutto è normale; quando questa distanza diminuisce, interviene il controllo della piegatrice che blocca la lavorazione e questa viene ripresa con l’usuale pressione del pedale da parte dell’operatore». L’addetto alla dimostrazione pratica Mr. van der Made aggiunge: «Occorre tener presente che il valore minimo a cui lo slittone si blocca prima di incocciare la lamiera può essere regolato da CNC fino a 10 mm; questo ha un utilizzo pratico molto importante quando, su una stessa parte della lamiera, devono essere eseguite piegature successive (per esempio: per realizzare una struttura scatolata): in questo caso le diverse pieghe possono essere fatte senza che lo slittone risalga nella sua posizione base, ma fermandosi invece all’altezza di sicurezza prefissata; in questo modo la produttività può aumentare in maniera considerevole».
LE ALTRE PIEGATRICI
Come detto in precedenza, nello stabilimento di Lochem di SafanDarley vengono prodotte e commercializzate principalmente le presso piegatrici elettriche prodotte, lasciando una piccola parte della produzione a quelle idrauliche o alle molte varietà di soluzioni speciali che la casa olandese è in grado di promuovere. Tra le altre piegatrici prodotte da SafanDarley ci sembra importante sottolineare la soluzione R-Brake che rientra nella attuale tendenza di cercare di proporre soluzioni robotizzate per ridurre l’impatto del costo della mano d’opera sul costo finale del prodotto. Mr. van der Made che ci accompagna nella parte terminale dello Show Room, ci dice: «Si tratta dell’abbinamento di una normale presso-piegatrice E-Brake da 100 ton (con apertura di 3100 mm) con una corsa superiore a un robot Scara che lascia però una superficie libera per consentire di operare manualmente per piegare componenti ordinari. Il robot installato è generalmente un Fanuc da 80 kg, ma sono disponibili altre soluzioni». Il nostro interlocutore ci dice: «Con questa soluzione il sistema proposto può operare in configurazione notturna, non presidiata, per lavorare lotti e, in funzionamento diurno, per realizzare componenti di maggiore produzione. È disponibile un gruppo di visione che registra la produzione».
LE CESOIATRICI
Come detto in precedenza, la produzione di queste macchine risulta essere molto limitata nello stabilimento di Lochem di SafanDarley (circa il 20% del totale delle macchine) tanto è vero che nello Show Room dell’azienda, a fronte di ben 7 modelli diversi di piegatrici elettriche, vi era solamente una unità cesoiatrice della serie M (lettera che riassume le caratteristiche multifunzionali di questa unità) su cui però Mr Van der Made ci ha fatto una dimostrazione molto esauriente per dimostrarci le capacità di questa macchina.
«In questa categoria di macchine i robusti azionamenti idraulici esistenti sono controllati da una tecnologia servo elettronica e per questo noi le chiamiamo in gergo cesoiatrici ibride» ci dice Mr. van der Made, che così continua: «Il gruppo servo-elettrico aziona il montante idraulico della cesoia (attraverso un unico serbatoio centrale di olio da 22 litri che deve essere pompato solamente nei due serbatoi ausiliari posti ai lati dell’unità per determinare l’esatta inclinazione di caduta della cesoia che dipende dallo spessore della lamiera che deve essere tagliata e dalla larghezza di taglio) solamente durante l’azione di taglio; questo comporta due grandi vantaggi: si ha un notevole risparmio di energia e una forte riduzione del rumore». Mr. Gutierrez, che ci assiste in questa presentazione, ci dice: «L’azione idraulica dell’olio, oltre a variare l’angolo di inclinazione del montante superiore e farlo scendere per eseguire il taglio a ghigliottina, fa variare anche l’inclinazione del montante inferiore per poter così compensare lo scostamento che si viene a creare tra i due coltelli. Tutta questa operazione viene fatta automaticamente dalla macchina in base alle caratteristiche della lamiera da tagliare. Anche in questo caso fondamentale è l’impiego del nostro E-Control». Osservando la macchina notiamo che l’E-Control dispone ancora di due schermi e Mr. van der Made ci avvisa che, in questo caso, lo schermo superiore serve come monitor di una telecamera che vede nel retro il pezzo tagliato. Ci viene fatta una lunga serie di dimostrazioni tagliando lamiere di diverso materiale e spessore, strisce appuntite senza aver subito alcuno svirgolamento, con la striscia tagliata che può ritornare frontalmente (opzione Return to Sender RTS) e molte altre che è difficile riassumere in questo articolo.
IMPRESSIONI
Al termine della giornata di visita allo stabilimento Lochem di SafanDarley abbiamo potuto avere una dimostrazione dell’alto livello tecnologico che qui è stato raggiunto per realizzare unità piegatrici e cesoiatrici che sappiamo risolvere in maniera estremamente soddisfacente le richieste di utilizzatori sempre più avveduti nelle richieste di avere a disposizione macchine sempre più efficienti e che siano in grado di produrre pezzi finiti nel minore tempo possibile e a costi contenuti. ■